Disintermediazione digitale immobiliare
L’informazione nel 2016 è ormai pubblica attraverso i contenuti di Internet, la figura dell’intermediario immobiliare è ancora attuale ?
- Il web si arricchisce con milioni di informazioni ogni minuto, il valore assoluto dell’informazione che una volta era esclusiva del professionista immobiliare, è ormai pari a zero, quello che sicuramente può fare l’Agente Immobiliare per riposizionarsi e adeguarsi ai tempi è convertire le sue competenze in una nuova figura che io definirei CONTENT CURATION IMMOBILIARE, “Partiamo dalla definizione di content curation. Questa disciplina si può definire come la raccolta, l’ordinamento e la condivisione di contenuti web ritenuti rilevanti per uno specifico settore. In altre parole, la content curation è l’attività che consiste nella ricerca, nell’aggregazione, nell’organizzazione e nella condivisione dei contenuti web più rilevanti e più pertinenti per una specifica nicchia di utenti web”.
- Quindi per fare ciò sono necessari degli strumenti che scansionano la rete e diano una mano a ordinare le informazioni, ma non è sufficiente, bisogna necessariamente avere delle competenze straordinarie che sono innate negli Agenti Immobiliari, competenze giuridiche, competenze di mercato, competenze di stima.
- Ma può ritenersi un Agente Immobiliare una figura ancora utile e indispensabile nel 2016 ? Dipende quanto riesce ad adattarsi al sistema web, il cliente tal volta ha delle informazioni di prodotto maggiori del Professionista, ma in realtà si appoggia ad un Agente Immobiliare per avere una consulenza “parametrale” e per ottimizzare i suoi tempi di ricerca, quindi anche se l’Agente Immobiliare sta modificando il suo dna, resta comunque un tassello fondamentale del processo di compravendita.
Le garanzia di affidabilità che danno le OTA (Online Travel Agency ) e le grandi piattaforme Social sono maggiori rispetto ad un professionista immobiliare ?
- Decisamente sì ma il problema è a monte, se un cliente oggi naviga in maniera autonoma nel web, rischia di imbattersi in svariate truffe, quindi chi può garantire per lui ?
- La piattaforma di prodotto garantisce per il cliente finale, Airbnb ad esempio profila tutti i suoi utenti con Carta di Identità, Carta di credito, e fotografia. Se come cliente riscontro un problema, è la piattaforma che garantisce, ci si sente + tutelati.
- All’interno di piattaforme come questa con delle caratteristiche social, l’utente non è una semplice anagrafica dettagliata, è molto di più, l’utente viene valutato in base al suo comportamento al suo gradimento all’interno della comunità virtuale. Per tanto un cliente quando si presenta a maggior credibilità e può essere valutato per il suo presente e per il suo passato.
- A brevissimo sta per uscire su FACEBOOK, una sezione chiamata MARKETPLACE, nella quale secondo le prime anticipazioni sarà possibile pubblicare e ricercare qualsiasi tipo di “bene”, in pratica Facebook vuole mettersi nel settore degli e-commerce, quali potrebbero essere i possibili scenari nel settore immobiliare legati a questa grande novità . Sicuramente un aumento della disintermediazione, Gli utenti profilati da Facebook potranno mettersi in contatto diretto dopo aver visto il bene immobiliare tramite foto/prezzo, ma cosa cambia realamente rispetto ad un portale Immobiliare ? … La Garanzia che qualifica l’utente, fondamentale per rendere una trattativa seria e limitando eventuali truffe. Chiaro non è tutto così semplice, ma la strada sembra segnata.
- In sintesi per intercettare il pubblico che si sta spostando verso i big player del mercato che per intermediare, hanno la semplice qualifica di marketing promozionale nel loro statuto societario, è necessario che l’agente immobiliare si trovi una sua “dimensione digitale” che possa qualificargli gli utenti e garantire la propria professionalità e qualità di servizio.
L’agente immobiliare del futuro sarà l’infomediario ?
- L’agente Immobiliare del futuro potrebbe essere definito anche colui che media le informazioni ne parlavo nel 2010 nel seguete articolo http://bit.ly/2dShWsx ma oggi forse può essere riduttivo percepire l’Agente Immobiliare del futuro come un semplice infomediario, … in realtà deve essere molto di più, deve avere delle competenze marketing, delle conoscenze giuridiche estimative, … insomma la figura è diventata molto complessa e forse più di ieri la mediazione anche se mal percepita dal pubblico, diventa un compenso dovuto e fondamentale per poter reinvestire parte dei profitti in aggiornamenti, formazione, e prodotti digitali per la semplificazione della Professione.
La disintermediazione passa attraverso il web cosa potranno fare gli Agenti Immobiliari per tutelare e garantire il proprio operato ?
- In realtà le GARANZIE sono molto difficili da ottenere in queste condizioni di mercato, solo Airbnb nel 2015 ha affittato in Italia case a 3,6 milioni persone, sono numeri ormai esagerati e “irrimediabili”, provo a dare un idea per riflettere, ma onestamente è evidente che l’immobilismo della categoria, dettato dall’ignoranza in materia e dalla poca chiarezza legislativa porterà ad una “selezione naturale della specie”.
- Ciò che si potrebbe fare per rivalutare la professione degli Agenti Immobiliari è: creare un “Advisor digitale” che garantisca la nostra Professione, i termini di valutazione dovrebbero necessariamente passare attraverso una formazione obbligatoria, e sommare il punteggio degli utenti/clienti giudicanti per una recensione Professionale completa.
- Questo prodotto si dovrebbe poter interfacciare con la maggior parte dei portali presenti nel mercato, che a loro volta dovrebbero censire e qualificare il cliente con le stesse dinamiche delle grandi OTA, Carta di identità, codice fiscale, carta di credito e “feedback social”.
- Questo processo potrebbe in qualche modo aiutare l’Agente Immobiliare a qualificare meglio la propria clientela e a garantire per questa, ciò che già fanno le grandi Agenzie online chiamate OTA.
- La seconda ipotesi forse più semplice, analizzando lo stato frammentario della categoria, sarà tramite dei “gruppi d’acquisto” che necessariamente dovranno passare tramite le associazioni, cercare di negoziare delle condizioni vantaggiose con questi nuovi operatori, in sintesi se non riusciamo a combatterli alleiamoci e “sfruttiamo” le loro competenze per arrivare al nostro obiettivo.
- Potremmo diventare la loro rete professionale, non che questa sia la migliore ipotesi o quello che potremmo auspicare, … ma osservando il futuro sembra essere la più plausibile.
- Ricordiamoci che noi in tutto questo processo siamo la generazione di mezzo, gli “adattati al digitale” sarà la prossima generazione che dovrà riorganizzarsi per affrontare questo nuovo mercato.
- Dando un occhiata oltre oceano questa Agenzia del New Jersey sembra andare in questa direzione http://bit.ly/2dCtHbc
Buona riflessione
Francesco Beraldo
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